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MARIO CASELLA pubblica un romanzo su ROBERTO DONETTA

L’autoritratto di Roberto Donetta che figura sulla copertina del libro.

Roberto Donetta è oggi un fotografo di fama internazionale, le cui opere sono conservate presso l’omonimo Archivio di Corzoneso, in Svizzera, ed esposte in diversi paesi: ha però vissuto nella miseria, contadino di montagna in Ticino, nella Valle di Blenio, dove nacque nel 1865 e morì esattamente 90 anni fa, nel settembre 1932.

Esce nelle librerie lunedì 5 settembre Senza scarpe di Mario Casella, romanzo biografico che ne racconta la vita e il lavoro, di fotografo ma anche e soprattutto di contadino ed emigrante in Italia e Inghilterra: una toccante e raffinata narrazione che ricostruisce la straordinaria e dura esistenza di Donetta, detto “Robertón”, soprattutto grazie ad un approfondito lavoro di ricerca sugli scritti che ha lasciato, fortunosamente ritrovati dopo decenni di abbandono. Due almanacchi carichi di appunti e decine di lettere scambiate con i famigliari, di cui diversi stralci vengono riportati da Casella nel romanzo, compongono insieme alle incredibili fotografie scattate da Donetta l’affresco di una vita fatta di un continuo conflitto tra amore per la terra e la tradizione e afflati creativi e inquieti, alla costante ricerca di ispirazioni, innovazioni, fughe dalla povertà. Il romanzo dello scrittore ticinese sarà presentato il prossimo 9 ottobre alla Casa Rotonda di Casserio, in occasione del finissage della mostra “Foto&Grafie”.

“Senza scarpe”, come documenta l’intensa immagine della copertina del volume, è una testimonianza sensibile e unica della vita nelle valli ticinesi a cavallo tra ‘800 e ‘900, e un appassionante racconto del talento, dei tormenti e delle complicate relazioni affettive dell’allora contadino e ora fotografo di fama internazionale Roberto Donetta.

Spiega l’autore Mario Casella: «La qualità e la potenza visiva degli scatti di Robertón hanno sempre assorbito completamente l’attenzione degli storici e del pubblico ma la ricchezza degli scritti che ha lasciato, di sensibilità rara per un uomo costretto a vivere di lavoro nei boschi e di mille espedienti, completano un quadro che non poteva restare sconosciuto. Nella sua complessità, fatta di grande talento ma anche di un carattere difficile che lo portò all’abbandono da parte dei suoi famigliari, la storia di Donetta è un patrimonio assolutamente prezioso».

Il libro, di cui è già stata annunciata la pubblicazione di una traduzione in tedesco, viene presentato in anteprima sabato 3 settembre a Lugano, ore 16,30, presso la Casa della letteratura per la Svizzera italiana, con l’autore e Michele Fazioli.

ESTRATTO
Accanto alla lampada, sul tavolo poggia una rivista dove ha trovato un paragrafo che lo ha folgorato. Nella rubrica “Scienza” il suo occhio è stato attratto da un titolo con una parola quasi impronunciabile: “Il telettroscopio”. Intinge il pennino e con fervore trascrive:

È questo un apparato, che come lo indica il suo nome greco, trasmette da un luogo all’altro l’imagine delle persone, quadri, od altri oggetti. Se tal istrumento si potrà incorporare col telefono noi potremo vedere i nostri cari degenti anche in lontani paesi, e conversare con loro.

Da un po’ di tempo aveva sentito parlare del telegrafo elettrico in grado di trasportare la voce permettendo la comunicazione tra due interlocutori a distanza. Chissà se un giorno questi prodigi del progresso sarebbero arrivati anche lì, tra le montagne della Valle di Blenio?
Prima di trascrivere la voce successiva, dedicata all’“idrocronometro”, il pennino si ferma e Robertón inizia a fantasticare: «Non solo la voce trasportata a distanza, ma anche l’immagine, il volto di chi parla! Incredibile…».
Già si vede mentre discute a distanza con l’amata Linda nel caso il destino dovesse un giorno separarli. Era già successo a molti suoi amici in valle finiti oltremare, in America, Argentina o Inghilterra, in cerca di lavoro. Avrebbe sposato quella donna bella e forte di lì a poco, ormai ne era certo. Se per mantenere la nuova famiglia avesse dovuto emigrare anche lui, un prodigio come l’elettroscopio avrebbe permesso di parlare con Linda, rimasta in valle, vedendone il volto e quegli occhi che lo avevano stregato.
Una corrente d’aria scuote la fiamma della lanterna e lo riporta alla realtà. Sa benissimo che la comunicazione visiva a distanza è solo una chimera.
I sogni però possono avverarsi quando si trova il coraggio di metterli sulla carta. Non c’è bisogno di gridarli ai quattro venti. Anche un registro contabile può permetterne la realizzazione.

L’AUTORE
Mario Casella (1959), dopo un lungo periodo di lavoro per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI), ha scelto di privilegiare l’attività indipendente di guida alpina, scrittore e realizzatore di documentari. Al centro delle sue produzioni la montagna, intesa non solo come terreno d’avventura ma come pianeta ricco di storie umane da scoprire e raccontare. Alcuni dei suoi volumi hanno ricevuto importanti riconoscimenti e sono stati tradotti in tedesco e francese. Tra questi Nero-Bianco-Nero. Un viaggio tra le montagne e la storia del Caucaso (Gabriele Capelli Editore 2015 – Premio ITAS Trento 2013), Il peso delle ombre (Gabriele Capelli Editore 2016 – Secondo premio Leggimontagna 2018 e Menzione Premio Mazzotti 2018) e Oltre Dracula. Un cammino invernale nei Carpazi (Ediciclo 2019 – Premio Cortina 2019). www.crealpina.ch